Università in campo non solo per gli studenti ma anche per chi è già professionista. È il nuovo ruolo che si è ritagliato, tra i primi in Italia, l’ateneo di Milano Bicocca che, probabilmente già dal prossimo ottobre, inaugurerà i primi corsi per gli avvocati che vorranno ottenere il riconoscimento del titolo di specialista in una determinata materia.
Il 29 novembre scorso è stata firmata a Milano una convenzione tra la Bicocca, l’università di Firenze e l’associazione degli avvocati giuslavoristi italiani (Agi), per costituire una scuola di alta formazione giuridica nel campo del diritto del lavoro. Mentre solo tre settimane prima, il 6 novembre, era stata stipulata una convenzione gemella tra la Bicocca, la Sapienza di Roma e l’associazione italiana degli avvocati per le famiglie e i minori (Aiaf), per la creazione di una scuola in questo secondo campo. I due nuovi organismi rilasceranno, dunque, ai professionisti che seguiranno i corsi il titolo di avvocato specializzato in diritto del lavoro o diritto di famiglia.
«La nuova legge sull’ordinamento della professione forense, la 247 del 2012, – ha spiegato Franco Scarpelli, avvocato a Milano presso lo studio Legalilavoro e professore ordinario di diritto del lavoro alla Bicocca, – per la prima volta riconosce legalmente il titolo di specialista in una qualche materia». Un po’ come i medici, insomma, cardiologi, ortopedici o psichiatri, così saranno gli avvocati: mentre prima potevano dirsi esperti in diritto penale o amministrativo, ora invece avranno una specializzazione riconosciuta per legge. «Per ottenerla bisognerà seguire i corsi organizzati dalle nuove scuole di alta formazione giuridica costituite dalla università insieme alle associazioni specialistiche e al Consiglio nazionale forense”.
Così sono nate, tra le prime in Italia, le due scuole della Bicocca. «A oggi – ha detto Scarpelli, -manca ancora il regolamento attuativo della legge. Presumibilmente, comunque, le nostre scuole, che prenderanno il via il prossimo anno accademico, avranno durata biennale, con circa duecento ore all’anno e lezioni sia frontali che pratiche»”. Ma quali sono i vantaggi per i legali? «Oggi gli avvocati in Italia sono troppi, 240 mila, e la professione è sempre più complessa, – ha raccontato Franco Scarpelli – «La vecchia figura dell’avvocato generalista, che si occupa di tutto, sta scomparendo. Le nuove scuole, perciò, consentiranno a chi è già specializzato di avere un riconoscimento legale e agli utenti, che sapranno chi è davvero competente in un certo campo, di essere più tutelati». Novità anche per gli atenei. «”In questo modo, e per la prima volta”, ha sottolineato Giovanni Chiodi, presidente della scuola di Giurisprudenza della Bicocca ,- le università proiettano il proprio ruolo formativo oltre la preparazione dei laureati, occupandosi altresì della formazione specialistica di coloro che sono già avvocati».