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ComoNext, l’incubatore di startup continua a crescere

Più vicino alla provincia lombarda che a Milano, ComoNext è un incubatore di startup a vocazione territoriale. A cominciare dalla sede, instaurata a Lomazzo in un vecchio cotonificio dell’Ottocento che un tempo occupava centinaia di lavoratori locali. Ma anche nelle intenzioni: “Il nostro obiettivo è rafforzare il dialogo con il territorio per diventare un vero e proprio polo di riferimento per le startup e per le attività di ricerca a Como, Varese, Monza e Brianza”, dichiara Giorgio Carcano, presidente di ComoNext.

Carcano è intervenuto oggi in occasione dell’inaugurazione del secondo lotto del parco scientifico-tecnologico. La nuova superficie è composta da un’area di 1.300 metri quadrati, su tre piani e destinata alle giovani imprese, e da un edificio di 700 metri quadrati che ospiterà invece un’unità di produzione del grafene per conto di Directa Plus, azienda italiana attiva nel campo delle nanotecnologie. La superficie totale di ComoNext raggiunge così un totale di 14mila metri quadrati e crescerà ulteriormente con la realizzazione di un terzo lotto da 8mila metri quadrati entro il 2015.

“Abbiamo iniziato le nostre attività 4 anni fa. Da allora, abbiamo esaminato 250 progetti e insediato 23 startup che danno lavoro a circa 50 persone. In questi anni, solo due startup sono uscite per ragioni economiche: un ottimo tasso di successi, segno che le aziende, qui da noi, si trovano bene”, aggiunge Carcano. Altre 5 startup si uniranno a breve al parco di Como, andando a sostituire altrettante giovani imprese che si avvicinano alla maturazione. A regime, quindi, ComoNext non ospiterà più di 25 startup. C’è posto, però, anche per 50 aziende impegnate in attività di R&S, un totale che potrebbe salire a 80 grazie ai lavori di ampliamento. In totale, ruotano intorno al parco 400 addetti con un’età media di 35 anni. Gli ambiti di attività delle aziende selezionate vanno dall’informatica alle nanotecnologie, dall’ambiente alle energie rinnovabili.

La realizzazione del secondo lotto ha richiesto un investimento da 4,1 milioni di euro (che si sommano ai 18 milioni per l’avviamento iniziale del parco), finanziato grazie a obbligazioni emesse dall’incubatore e sottoscritte dalla Camera di Commercio di Como, da Banca Intesa, Credito Valtellinese, e da un gruppo di Banche di credito cooperative locali. Per i lavori relativi al terzo lotto serviranno altri 3 milioni di euro. ComoNext aveva già usufruito di un contributo iniziale di 5 milioni di euro da parte della Fondazione Cariplo per acquistare e ristrutturare il cotonificio.

Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, commenta così l’importanza di questi finanziamenti: “Il sistema delle fondazioni mette a disposizione oltre 200 milioni di euro per le attività di R&S in Italia: più dei finanziamenti statali ai programmi di ricerca nazionali. Recentemente abbiamo dato un contributo a un team di giovani impegnati in una ricerca di confine, poco conveniente dal punto di vista commerciale. È stato bello vedere la luce dell’entusiasmo riaccendersi nei loro occhi. È questo il ruolo che ritengo più importante per le fondazioni: investire per restituire ottimismo ai giovani italiani”.

(Wired)