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Indagine Asfor: “Domanda di formazione manageriale”

Nonostante la crisi, rispetto allo scorso anno sono molte le imprese italiane che hanno l’intenzione di mantenere stabili le risorse finanziarie dedicate alla formazione dei manager (il 50% contro il 41% del 2012); mentre la percentuale di imprese che intende diminuire i budget si riduce dal 35% del 2012 al 31% del 2013.
E’ quanto emerge dalla nona indagine ‘Domanda di formazione manageriale’, realizzata dall’Osservatorio Asfor (Associazione italiana per la formazione manageriale) e presentata oggi in occasione del ‘Forum delle risorse umane’, in corso a Milano.
Nella comunità professionale dei responsabili della formazione sembra prevalere un miglioramento del ‘sentiment’ nonostante la diffusa incertezza. Mentre nel 2012, infatti, prevaleva la tendenza a prevedere per il 2013 ulteriori riduzioni di budget, oggi la grande maggioranza delle aziende del campione indica che i budget resteranno stabili per il 2014.
 In questo scenario, le multinazionali italiane fanno registrare, nello stesso tempo, sia la maggiore percentuale di imprese che dichiara di confermare l’ammontare del budget sia quelle che intendono aumentarlo. Anche nel 2013 trova conferma la tendenza emersa con grande chiarezza negli ultimi anni: la quasi totalità delle organizzazioni interpellate fa ricorso al finanziamento delle attività di formazione soprattutto attraverso i fondi interprofessionali.

Oggi i fondi rappresentano la fonte più rilevante di finanziamento (46% contro il 44% delle risorse provenienti direttamente dalle imprese) dei programmi formativi.
Rispetto al 2012, si legge nell’indagine Asfor, la quota dei fondi è aumentata di oltre 8 punti percentuali, mentre quelli di provenieza aziendali sono diminuiti in modo considerevole (-12%). In prevalenza, le imprese utilizzano questi finanziamenti per realizzare programmi di formazione svolti con la metodologia dell’aula. Una parte rilevante delle aziende chiede ai fondi di effettuare azioni per ridurre i tempi di risposta, avere maggiore flessibilità quando sia necessario effettuare mutamenti nei programmi approvato, elevare i limiti di costo previsti per ciascuna giornata di formazione al fine di migliorare la qualità della docenza e, inoltre, di promuovere strategie formative più innovative.
A fronte di budget ‘frugali’, gran parte delle imprese richiede ai fornitori una formazione sempre più personalizzata sulla base delle specifiche esigenze dei manager di linea; nell’ambito di un’attenta gestione dei costi e con la finalità di fornire un concreto sostegno ala realizzazione degli obiettivi e priorità aziendali.
Grande attenzione è posta alla valutazione dei ritorni, in termini di competenze e risultati raggiunti, delle attività di formazione implementate. Le strategie di formazione si focalizzano su quattro priorità: l’aggiornamento delle competenze professionali e manageriali; lo sviluppo della leadership; il miglioramento dell’efficienza dei principali processi aziendali (ad esempio, lean production e programmi di riduzione costi); promuovere e sostenere i processi di innovazione.
Molte delle imprese che hanno partecipato all’indagine Asfor segnalano che le strategie di internazionalizzazione e innovazione stanno avendo effetti rilevanti sulle modalità di progettazione e realizzazione dei processi operativi. All’intero sistema dell’offerta di formazione (dalle scuole di management alle società di consulenza) si chiede di effettuare un ulteriore, consistente sforzo per rispondere in modo soddisfacente ai bisogni di competitività espressi dalle aziende. In particolare, le organizzazioni che hanno partecipato all’indagine mettono in evidenza che i fornitori di formazione sono chiamati a migliorare la capacità di comprensione delle esigenze e dei bisogni del cliente; ad assicurare la coerenza dei contenuti e delle soluzioni rispetto ai bisogni-obiettivi; ad operare in una logica di co-progettazione.