In tempo di crisi, le persone svantaggiate (affette da disabilità o con altro genere di problemi personali) rischiano di essere doppiamente penalizzate dalla carenza di offerte lavorative. L’unione delle forze può aiutare a superare tali difficoltà, come dimostra il progetto “Officina informatica”.
«Questa attività – spiega il vicesindaco di Viadana Dario Anzola – si propone di recuperare i personal computer accantonati da aziende, enti e privati perché ritenuti obsoleti e ormai inutilizzabili. Opportunamente riassemblate, queste macchine si dimostrano ancora capaci di svolgere con sufficiente efficienza tutte le principali funzioni che ci si attende da loro».
L’Officina fornirà insomma servizi di assistenza, formazione e riparazione a basso costo. «Gli operatori – sottolinea ancora Anzola illustrando il progetto – si propongono inoltre di contribuire a diffondere una conoscenza informatica di base anche tra le fasce di popolazione che attualmente risultano poco informate».
L’attività sarà gestita della cooperativa sociale Poiesis. Il progetto prevede l’impiego di persone svantaggiate, il cui inserimento lavorativo sarà favorito dal ricorso a strumenti di sostegno, formazione e riqualificazione ad hoc (come ad esempio i tirocini o le doti lavoro).
L’iniziativa ha ricevuto un contributo all’avviamento da parte della Fondazione Comunità Mantovana, ed è realizzato in collaborazione con Comune di Viadana, consorzio pubblico “Servizio alla persona” (di cui Anzola è presidente) e Nucleo inserimenti lavorativi (Nil).
La sede, di prossima apertura, sarà in via Cavour, in uno spazio comunale di fianco al Centro per l’impiego. «Si tratta – commenta Anzola – di un’importante iniziativa, che offre una reale possibilità a persone svantaggiate». Il Nil è nato circa un anno fa nell’ambito del consorzio pubblico “Servizio alla persona”. I Comuni del distretto viadanese sono stati i primi in Provincia ad avere avviato questa attività in forma consorziata.
Il Nucleo inserimenti è autorizzato dalla Regione ad effettuare intermediazione lavorativa; al suo sportello possono rivolgersi in primis i cittadini appartenenti alle categorie protette (collocamento obbligatorio) e quelli affetti da invalidità meno gravi.
«In un anno – afferma l’operatore Roberto De Martino – abbiamo avuto circa 120 accessi, di cui il sessante percento relativi a persone invalide». Allo studio, per portare avanti un altro progetto, ci sono ora iniziative di “agricoltura sociale”.
Riccardo Negri – Gazzetta di Mantova