/Horizon Europe: a che punto siamo?

Horizon Europe: a che punto siamo?

A meno un anno all’avvio del nuovo programma europeo Horizon Europe cerchiamo di capire a che punto siamo. La scorsa primavera le istituzioni UE raggiunsero un parziale agreement sulla struttura globale di Horizon Europe. Ad oggi l’iter legislativo non ha compiuto passi in avanti, a causa dello stallo delle trattative tra gli Stati Membri sul prossimo bilancio europeo.  Una trattativa che come potete immaginare ha non pochi problemi di natura gestionale.

Quadro Finanziario Pluriennale

Ed il Quadro Finanziario Pluriennale, a che punto è? questi potrebbero essere giorni decisivi per togliere i freni al negoziato sul prossimo bilancio europeo. La proposta della presidenza finlandese presentata lo scorso dicembre aveva scontentato praticamente tutti gli stakeholders. Dai paesi favorevoli a un bilancio ridotto (la Germania ed i paesi del nord) ai sostenitori di un bilancio più corposo (Commissione e Parlamento). Dagli stati fautori del finanziamento di nuove priorità politiche (digitale, difesa, sicurezza), ai paesi beneficiari della politica di coesione.

Il Documento di Orientamento

L’unico avanzamento sul fronte legislativo è la posizione del Consiglio sul tema delle sinergie con gli altri programmi settoriali. L’azione più importante che ha visto impegnata la Commissione negli scorsi mesi è stato l’adeguamento del documento di orientamento. Il documento rappresenta l’embrione del piano strategico 2021-24 di Horizon Europe in riferimento agli orientamenti politici del nuovo esecutivo von der Leyen. Il documento di orientamento è ormai consolidato ed una versione finale dovrebbe essere resa pubblica nelle prossime settimane. Si potranno capire le future priorità dell’UE in materia di ricerca e innovazione. I comitati tematici sono: ERC, MSCA, Infrastrutture di Ricerca, i sei cluster del secondo pilastro, EIC, Widening e le due dedicate al programma Euratom. Le prime riunioni dei comitati tematici dovrebbero tenersi nel mese di marzo. I mission board dovranno realizzare entro la prossima primavera contributi e raccomandazioni per identificare le missioni specifiche di R&I nel piano strategico. Si partirà dalle 5 «aree di missione» identificate nel testo legislativo (cambiamento climatico, cancro, oceani e acque puliti, smart cities, terreni sani e cibo).

Le Mission Europee

Le nuove Mission europee sono ispirate al programma Apollo che, lanciato dal presidente Kennedy all’inizio degli anni sessanta, definì  l’obiettivo di far sbarcare i primi uomini sulla luna entro la fine del decennio. Del piano spaziale statunitense, le Mission europee condividono audacia e ambizione negli obiettivi, guidate dalla volontà di risolvere problemi rilevanti per la vita quotidiana delle persone.

La lotta contro il cancro, città a basso impatto ambientale, una nuova gestione degli ecosistemi marini e dell’acqua, la riduzione dell’impatto antropogenico sul cambiamento climatico e l’uso sostenibile delle risorse naturali sono le sfide attraverso le quali avvicinare la società alla ricerca europea, mettendone in evidenza la rilevanza e gli impatti. La concettualizzazione delle Mission, prevede che siano concepite attraverso un processo che, facilitato dalla Commissione, coinvolga i cittadini, la comunità scientifica, industriale, il Parlamento europeo e gli Stati membri.

La forte attesa da parte della comunità europea su questo nuovo approccio rende opportuno affrontare questioni quali la definizione degli obiettivi specifici delle singole Missioni e i meccanismi attraverso i quali queste saranno organizzate e governate. Questa fase, ancora lontana dall’essere conclusa, è parte del cosiddetto strategic planning del programma Horizon Europe.

La partecipazione  della società civile

Con la definizione dei Mission board per ogni singola area tematica , si è entrati ora nella fase di progettazione e implementazione, con lo scopo di chiarire il funzionamento e gli obiettivi specifici puntando sul coinvolgimento degli stakeholder e dei cittadini. L’ampia partecipazione del pubblico è la chiave non solo in fase di definizione, ma anche nella realizzazione di ciascuna delle Mission. Per essere rilevanti e fare la differenza devono infatti essere condivise dai cittadini e riconosciute come sfide comuni.

A questo fine la Commissione europea ha stimolato i rappresentanti dei Mission board invitandoli a promuovere occasioni di informazione, scambio e discussione con la comunità scientifica di riferimento, gli stakeholder e i cittadini. Mettendo al centro il concetto di Mission, questi eventi devono stimolare meccanismi di partecipazione aperta e co-creazione, attraverso format inclusivi di confronto e coinvolgimento.