Introduzione
Con il Decreto Legislativo n. 231, il Legislatore ha recepito nel nostro ordinamento giuridico quanto stabilito da alcune convenzioni internazionali, introducendo un regime di responsabilità a carico degli enti, che si aggiunge alla responsabilità penale della persona fisica che ha materialmente commesso il reato.
In particolare, si tratta di una particolare forma di responsabilità, a carico di società, associazioni ed enti in genere (di seguito “Enti”), per taluni reati commessi o tentati nel loro interesse o vantaggio da persone che rivestono, anche di fatto, un ruolo in azienda o che sono da questi dipendenti.
L’esonero dalla responsabilità è prevista qualora l’Ente dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato un “Modello di organizzazione e gestione” idoneo a prevenire la realizzazione degli illeciti penali contemplati dal Decreto.
A tal fine, il Modello deve rispondere alle seguenti esigenze (art. 6 del Decreto): individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati; prevedere specifici protocolli diretti a programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’ente, in relazione ai reati da prevenire; individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione di reati; prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli; introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
Pur non rappresentando un obbligo per gli Enti l’adozione del Modello, nella deliberazione 32/2016 l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) evidenzia la necessità per le stazioni appaltanti di vigilare sul rispetto del d.lgs. 231/01 da parte dei soggetti affidatari del Terzo Settore assumendo a presupposto sia il tenore letterale delle previsioni contenute all’articolo 6 del decreto legislativo (rivolte agli enti forniti di personalità giuridica, alle associazioni anche prive di personalità giuridica e alle società private concessionarie di un pubblico servizio) sia la natura dei servizi erogati.
Programma
09:00 – 09.15 Registrazione partecipanti
09:15 – 10.00 Ratio del Decreto legislativo 231/01
10:00 – 11.00 Reati presupposto
11:00 – 11:15 Pausa caffè
11:15 – 13:00 Criteri di imputazione ed esimente
13:00 – 14:00 Pausa pranzo
14:00 – 15:00 Sistema sanzionatorio
15:00 – 16:00 Sviluppo dei Modelli Organizzativi
16:00 – 17:00 Internal Auditing
17:00 – 18:00 Organismo di Vigilanza
Contributo: € 120,00 (€ 105,00 per i soci UNA Italia), quota comprensiva di attestato di partecipazione.
Modalità di Pagamento:
- In contanti il giorno stesso dell’evento;
- Bonifico Bancario (obbligatorio inviare copia del Bonifico); Causale Nome e Cognome del partecipante e la voce da attribuire al pagamento “Modello Organizzativo 231”. Beneficiario: Associazione UNA ITALIA – IBAN : IT93R0760103200001022966517
Modalità di iscrizione (obbligatoria): attraverso www.diariodellaformazione.it , compilando l’apposito form di iscrizione.
Per i NON SOCI: fare richiesta di adesione all’associazione UNA ITALIA, contestualmente all’iscrizione all’evento, compilando il form che trovi cliccando qui diventa socio. ISCRIZIONI APERTE FINO A martedì 27 marzo 2018 ore 12.00.
N.B. Ai partecipanti regolarmente iscritti, verrà inviata una mail di conferma relativa alla ATTIVAZIONE del suddetto Laboratorio/Corso/Infoday, mercoledì pomeriggio. In caso contrario, il Laboratorio/Corso/Infoday NON SARÀ ATTIVATO.
Sede del Seminario: CNOS FAP Regione Lazio Via Umbertide, 11, 00181 Roma. Metropolitana linea A fermata Colli Albani.
Contatti: [email protected]