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A cosa serve il Quadro Logico: guida ragionata 2022

Il Quadro Logico

Il Quadro Logico è il primo strumento che un buon progettista deve saper utilizzare per scrivere un progetto, utilizzandolo come una vera e propria guida di riferimento. Il Quadro Logico rappresenta la “base di lavoro” per qualsiasi formulario di candidatura. Ossia una matrice formata da 4 colonne e 4 famiglie di righe che identifica e quantifica i 4 punti base di un progetto assicurandone coerenza e chiarezza progettuale:

  • OBIETTIVO GENERALE a cui il progetto vuole contribuire
  • OBIETTIVI SPECIFICI che il progetto vuole raggiungere
  • RISULTATI/OUTPUT che declinano gli obiettivi
  • ATTIVITA’ che servono a raggiungere i risultati

LA MATRICE DEL QUADRO LOGICO

LOGICA DELL’INTERVENTO

INDICATORI (OVI)

STRUMENTI DI VERIFICA 

CONDIZIONI ESTERNE

OBIETTIVO GENERALE
OBIETTIVO SPECIFICO
RISULTATO/OUTPUT
ATTIVITA’

Quali sono i principali elementi del Quadro Logico?

Il principio del Quadro Logico è fondato sulla relazione causa-effetto tra i diversi punti di snodo del progetto. Per relazione causa-effetto intendiamo la sequenzialità tra l’implementazione delle attività, il raggiungimento dei risultati e la filiera degli obiettivi specifici. Obiettivi specifici che a loro volta contribuiscono al raggiungimento dell’obiettivo generale.

Le diverse “fasi” del progetto devono essere numerate, in modo che risultati e attività siano correlate, per implementare la logica del progetto.

Inoltre, le fasi del progetto devono essere “misurabili” in termini quantitativi. Quindi è necessario chiarire anche in termini numerici quali sono i risultati da raggiungere.

Il Quadro Logico deve essere realmente dimensionato, ossia deve proporre attività e obiettivi specifici che siano il più possibile coerenti e realizzabili con le risorse finanziarie a disposizione. I requisiti inseriti nella matrice del Quadro Logico servono a stabilire una coerenza interna al progetto.

Inoltre definiscono una gerarchia tra gli obiettivi del progetto, definendo un primo livello (rappresentato dall’obiettivo generale), scendendo agli obiettivi specifici e quantificando, infine, i risultati.

Come funziona la matrice del Quadro Logico?

Il Quadro Logico (vedi figura in alto) è formato da 4 colonne e 4 famiglie di righe:

  • La prima colonna “Logica dell’Intervento” contiene, dall’alto verso il basso: obiettivo generale, obiettivo specifico, risultati attesi/output e attività
  • La seconda colonna, definita “Indicatori OVI” (Objectively Verifiable Indicators) fornisce indicatori che quantificano rispettivamente gli obiettivi generali, gli obiettivi specifici e i risultati
  • La terza colonna, contiene gli “Strumenti di Verifica” utilizzati per descrivere gli Indicatori
  • La quarta colonna contiene  “Le Condizioni Esterne” al progetto per realizzare gli obiettivi e le attività previste

Per quanto riguarda le righe, la matrice ne prevede quattro, e ognuna può avere più di una sottoriga:

  • La prima riga contiene l’obiettivo generale: cioè situazione desiderabile che il progetto vuole raggiungere alla fine della sua vita.
  • Nella seconda riga sono contenuti gli obiettivi specifici
  • Nella terza riga, i risultati/output. Questi sono importantissimi: un Quadro Logico senza risultati è un progetto senzacapo nè coda! Quantificando i risultati è chiaro che il progetto vuole raggiungere un determinato obiettivo e tutti gli elementi aggiunti servono a supporto del fatto che il progetto è quantificato e misurabile
  • La quarta riga, infine, contiene i titoli delle attività implementate nel corso del progetto

A cosa serve il Quadro Logico?

Una delle ragioni che rende complicato valutare l’iter realizzativo di un intervento progettuale è il fatto che non sempre i suoi obiettivi sono esplicitati in modo chiaro e definito.

Inoltre, talvolta, non sono chiaramente identificati i nessi logici (relazione causa-effetto) che dovrebbero dimostrare che le azioni svolte portino a raggiungere gli obiettivi previsti. Troppe volte non risulta evidente il “cambiamento” proposto dall’azione progettuale proposta.

Tale problematica riguarda direttamente le attività degli enti, aziende, professionisti, ecc., che potrebbero beneficiare di maggiore successo delle proprie iniziative se obiettivi e meccanismi di azione dei diversi interventi fossero esposti con maggiore precisione.

In letteratura sono stati proposti diversi contributi metodologici e diversi approcci finalizzati al superamento delle criticità appena ricordate (Project Cycle Management PCM, Goal Oriented Project Planning GOPP, ecc.).

Perchè il Quadro Logico è funzionale

Il quadro logico è funzionale a:

  1. esplicitare i cambiamenti (outcome) che si vogliono generare attraverso le iniziative promosse,
  2. illustrare la strategia che si intende adottare per raggiungere gli obiettivi di cambiamento dichiarato
  3. descrivere le singole azioni in cui si articola la strategia.

Lo strumento rappresenta quindi il punto di partenza indispensabile per avviare un percorso di monitoraggio e valutazione delle attività previste, per verificare l’esistenza dei cambiamenti auspicati e, laddove possibile, stabilire l’esistenza di una relazione causale fra gli interventi svolti e i cambiamenti osservati. Il quadro logico è, inoltre, un importante strumento di comunicazione verso l’esterno degli obiettivi e dei risultati attesi delle iniziative intraprese.

Le componenti del Quadro Logico

Lo schema di quadro logico che abbiamo proposto si compone quindi di 5 elementi principali:

  1.  identificazione di “una situazione che si desidera cambiare”;
  2. definizione della “situazione alternativa” che si auspica di osservare dopo che l’intervento filantropico si sarà concluso;
  3.  dichiarazione delle attività e delle risorse che si ritengono necessarie per produrre un cambiamento nella situazione che si è deciso di affrontare;
  4. spiegazione dei motivi per cui si ritiene che lo svolgimento delle attività prescelte (nel modo specificato) potrà generare il cambiamento auspicato;
  5. riconoscimento dei fattori che non sarà possibile controllare direttamente, ma che potranno ostacolare o facilitare la realizzazione del cambiamento auspicato.

Nella costruzione dei singoli elementi (che vanno poi a creare la rappresentazione grafica unitaria dell’intervento), i principi da seguire scrupolosamente sono la sintesi e la precisione. In definitiva, si tratta di utilizzare il minor numero possibile di parole per rispondere, in modo preciso, alle seguenti domande:

  1. Cosa, esattamente, si intende cambiare? Qual è l’aspetto specifico che non ci piace della situazione che osserviamo oggi?
  2. Cosa, esattamente, si vuole ottenere? Cosa, esattamente, ci piacerebbe poter osservare dopo che l’intervento sarà concluso?
  3. Cosa, esattamente, si intende fare per cambiare le cose? Quali (nuove) attività saranno realizzate? Con quali (nuovi) mezzi?
  4. Perché si è convinti che svolgendo quelle attività la situazione cambierà nel modo auspicato?
  5. Cosa potrebbe accadere, a prescindere da quel che farò, che farò, che potrà aiutarmi oppure ostacolarmi?

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Perchè costruire un Quadro Logico?

Evidenziata la struttura e descritte in dettaglio le parti di cui si compone il quadro logico, facciamo un piccolo passo indietro e riflettiamo sulle diverse finalità per cui un ente può decidere di utilizzare tale strumento. Anzi tutto, il quadro logico può essere utilizzato per aumentare il grado di razionalità del processo di
costruzione degli interventi. In quest’ottica, il suo ruolo è quello di rendere espliciti i punti di forza e di debolezza della teoria del cambiamento che sottende una specifica iniziativa, nel momento in cui tale teoria si sta compiutamente trasformando in un preciso progetto.

Il valore aggiunto dello strumento

Il valore aggiunto dello strumento risulta massimo, in questo caso, se non ci si limita ad esaurirne l’utilizzo in un unico passaggio ma se, al contrario, se ne predispongono versioni successive che rappresentano, di volta in volta, la base per discussioni sempre più mirate ai punti salienti dell’iniziativa progettuale (contesto di riferimento, strategia, cambiamento atteso).
Una volta che tale processo si sia concluso, l’iniziativa si sia perfezionata e il suo quadro logico si sia assestato, il ruolo dello strumento può cambiare.

A questo punto, infatti, l’esigenza principale diventa quella legata alla comunicazione esterna. In particolare, infatti, esso può dimostrarsi un mezzo efficiente (in quanto sintetico) ed efficace (in quanto nessuno degli aspetti fondamentali è tralasciato) per veicolare finalità e teoria del cambiamento degli interventi che si intendono avviare agli enti esterni, cioè ai soggetti che potranno aiutarla a trasformare in cambiamenti concreti i propositi che ne guidano l’azione.

La costruzione della progettualità

Oltre a quella comunicativa, rimane da descrivere un’ultima funzione del quadro logico, che dovrebbe essere considerata sin dal momento della costruzione delle progettualità: la facilitazione di un ragionamento sulle potenzialità di monitoraggio e valutazione dei relativi esiti. Mettendo in evidenza il cambiamento perseguito e la strada che ci si attende di percorrere, il quadro logico è il punto di partenza imprescindibile sia per una valutazione rigorosa degli effetti di un determinato intervento, sia per il monitoraggio sistematico del modo (e della misura) in cui la teoria che ha ispirato l’azione si traduce in azioni reali che hanno re-azioni reali all’interno del territorio in cui si realizzano.

La rappresentazione fornita dal Quadro Logico può, infatti, essere confrontata con la realtà che si manifesta durante e dopo l’attuazione dell’intervento e tale confronto è fondamentale per impostare riflessioni e ragionamenti che cerchino di rispondere che: l’intervento è stato realizzato nel modo in cui era stato immaginato; a cosa sono stati dovuti gli eventuali cambiamenti rispetto al piano iniziale; quali conseguenze si sono verificate per i destinatari finali dell’intervento in seguito e grazie alla realizzazione dell’intervento.