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Come rendere divertente la formazione

Come rendere divertente la formazione

L’apprendimento per funzionare deve essere divertente

Come rendere divertente la formazione? Esiste una verità semplice ma essenziale sul processo di apprendimento. Se non è divertente, le persone non seguiranno mai un percorso formativo con interesse e partecipazione. Se non è divertente ed il processo didattico-formativo viene “imposto”, sarà poco probabile che abbia effetti e ritorni positivi in termini di apprendimento.

Per illustrare questa dinamica, ecco un esempio che aiuterà a capire: qualche anno fa, una scuola in Lombardia ha avuto delle difficoltà nella definizione del programma scolastico. L’unità didattica dedicata al tempo ed alla meteorologia era caratterizzata da modelli semplici di apprendimento: concetti di previsione del tempo, differenze tra caldo e freddo e il cambiamento delle stagioni.

Questi argomenti immaginati per catturare l’attenzione degli alunni erano veramente difficile. Gli insegnanti hanno scoperto che questo argomento era particolarmente difficile da affrontare. Ma una semplice domanda, “Cosa lo renderebbe divertente?”, ha portato ad una rivelazione.

Quell’anno, gli insegnanti hanno provato qualcosa di diverso

Vestiti con baffi finti e cravatte, i bambini si sono esibiti davanti alla videocamera come dei veri e propri meteorologi che eseguivano progetti relativi al tempo ed esperimenti di meteorologia per i loro genitori. Dire che questo progetto è stato un successo sarebbe riduttivo.

La voce di questa pianificazione didattica “inventiva” si è sparsa nelle scuole vicine. Successivamente i docenti della scuola lombarda hanno tenuto conferenze e incontri dedicati sull’importanza delle metodologie didattiche e dell’apprendimento basato su progetti educativi, tenendo conto degli interessi e dei bisogni del bambino. Questa semplice idea è stata un successo tra gli insegnanti, i genitori e, soprattutto, tra gli studenti.

E’ la domanda che rimane importante: cosa renderebbe divertente il processo di apprendimento? Non tutte le risposte possono essere rivoluzionarie, ma quando c’è una buona risposta a questa domanda, è proprio questa che fa la differenza per tutti gli attori (insegnanti, genitori e studenti), coinvolti.

E tra gli adulti?

Nell’ambito della formazione per adulti, rispondere a questa domanda è esponenzialmente più difficile. Indossare cappelli e costumi divertenti non è un modo sempre “accettabile” per risolvere problemi complessi (anche se sarebbe divertente). Tuttavia, i tentativi più riusciti di formazione aziendale sono quelli in cui ci si diverte! Il divertimento alimenta la passione e perseguire la passione fa sembrare meno “pesante” un lavoro.

L’apprendimento richiede tempo

L’apprendimento richiede tempo, ripetizione e concentrazione, il che può far sembrare il processo scoraggiante se non noioso. Ma l’apprendimento efficace comprende anche l’esplorazione, la ricompensa e la stimolazione.

Perdere queste componenti cruciali, specialmente quando si fa una prima impressione sugli studenti, può condannare un percorso di formazione o, peggio, il processo di apprendimento. Immagina di completare qualcosa, un dipinto, una maratona, un esercizio, senza alcun sentimento di realizzazione, nessun risultato visibile o intellettuale, nessun riconoscimento di alcun tipo. La probabilità di tornare a fare tale compito sarebbe altamente improbabile. Proprio questo descrive l’esperienza di formazione che molti hanno ogni giorno.

Immaginare una “casa” dell’apprendimento

Un training davvero eccezionale – un training che non è solo educativo ma divertente – parla a più parti della psiche. Avere semplicemente una “casa” per l’apprendimento non è sufficiente. Quella casa deve essere un luogo dove gli studenti vogliono essere. Dove si sentono al sicuro nell’esplorare idee sbagliate e provare cose nuove. Ancora più importante, dovrebbe essere una “casa” in cui vogliono tornare ancora e ancora.

L’aggregazione di tendenze e tecnologie recenti, come l’apprendimento adattivo, la collaborazione sociale, l’utilizzo dei dati degli studenti e lo sfruttamento della scienza dell’apprendimento sono risultati incredibili per il settore della formazione. Ogni giorno vengono fatti enormi progressi nella personalizzazione della formazione, nel raggiungimento della padronanza oggettiva e nell’uso informato del tempo organizzato dal docente: un obiettivo nobile, che porta benefici agli studenti e alle organizzazioni che li migliorano.

Ma la domanda rimane sempre la stessa: cosa lo renderebbe divertente?

La gamification ad esempio si presenta in molte forme e può essere divertente quando si adatta all’argomento trattato. Le classifiche ed i riconoscimenti ottenuti nel gioco, forniscono un incentivo che “parla davvero” ai discenti. Proprio come il contenuto della formazione, una cosa è parlare di buone pratiche, ma un’altra è applicare quelle migliori pratiche in un ambiente “dal vivo” in cui potrebbero esserci gap di natura tecnica, differenze culturali, tempo o risorse inadeguate. Peggio ancora, quando si tratta di formare materie informatiche, il contenuto non è sempre avvincente. Allora perché non provate ad accettare la sfida: cosa lo renderebbe divertente?