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Le competenze digitali per combattere la povertà educativa

Le competenze digitali per combattere la povertà educativa

La povertà educativa e la dispersione scolastica rappresentano due fenomeni che si autoalimentano in un circolo vizioso che, nel 2018, poneva l’Italia al terzo posto nella classifica europea.

Lo scoppio della pandemia di Covid-19 ha messo inoltre in luce le preesistenti fragilità e l’impreparazione dei sistemi a rispondere ai bisogni emergenti con risposte rapidi ed efficaci. La chiusura delle scuole e l’attivazione della didattica online ha avuto un forte, fortissimo impatto sulla resa scolastica e sulla garanzia di equità nell’accesso all’istruzione, in particolare per i ragazzi già fragili e a rischio di dispersione.

L’indagine CENSIS 2020

In un’indagine CENSIS, il 22% dei circa 10.000 dirigenti scolastici intervistati evidenzia un aumento di tale rischio: la scuola è descritta come lontana dall’essere inclusiva, caratterizzata dagli abbandoni scolastici, e dal sostegno non sempre garantito alle fragilità. Particolarmente toccate dalle conseguenze del gap tecnologico sembrano essere le scuole del primo ciclo, che alle difficoltà comuni aggiungono anche la più giovane età degli studenti (CENSIS, 2020).

Come dare un’opportunità ai ragazzi più fragili?

Per poter identificare azioni concrete che diano una possibilità di migliorare il proprio futuro e creare opportunità di sviluppo è indispensabile conoscere quali siano le competenze più richieste. Nel prossimo futuro, a 9 lavori su 10 verranno richieste competenze digitali ma il 44% della popolazione europea tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali scarse e il 19% nulle. E’ quindi indispensabile che la scuola sia in grado di far crescere nei ragazzi le competenze digitali, ovvero un universo di abilità tecnologiche – definite anche digital hard skills – e di digital soft skills. Queste competenze spaziano dalla capacità di usare un computer, allo sviluppo software per l’intelligenza artificiale passando per competenze più di tipo relazionale e comportamentale che consentono alle persone di utilizzare efficacemente i nuovi strumenti digitali: dalla tutela dei propri dati alla netiquette nell’uso dei social media; dalla ricerca di informazioni online alla realizzazione di contenuti digitali.

Il ruolo della scuola nello sviluppo delle competenze digitali

Bambini e ragazzi dovrebbero avere l’opportunità di sviluppare l’approccio alle tecnologie digitali in tutte le discipline scolastiche per maturare sempre più la loro competenza digitale. Occorre quindi che la scuola aiuti ad accompagnare la complessità del cambiamento, piuttosto che marginalizzarne alcuni aspetti come semplici rischi. La scuola può infatti aiutare gli studenti, e con essi i genitori, a costruire strategie positive per affrontare una disponibilità di tecnologie, di informazione e comunicazione senza precedenti. Le competenze digitali non sono una scatola chiusa, cambiano continuamente con l’evolversi delle tecnologie e cambieranno anche con il passare del tempo, perché quelle che oggi sono considerate “alfabetizzazione digitale”, una volta universalmente acquisite, saranno date per scontate. Ed è per questo che la scuola deve sempre tenersi aggiornata per poter continuamente modificare i propri programmi, le proprie proposte così da poter formare giovani con le competenze realmente richieste dal mercato del lavoro.

Quali sono, oggi, le competenze necessarie agli studenti?

Otto sono quelle necessarie e sulle quali il mondo dell’istruzione deve investire tempo, risorse e attenzione:

  • Digital identity: la consapevolezza della propria presenza online, e la capacità di gestirla al meglio. Si tratta di saper gestire la propria reputazione e la propria presenza on line.
  • Digital use: la capacità di utilizzare dispositivi e sistemi differenti.
  • Digital safety: l’abilità di riconoscere ed evitare i rischi connessi all’uso del digitale, ovvero saper
    riconoscere i rischi di cyberbullismo, radicalizzazione, violenza, oscenità.
  • Digital security: L’abilità di riconoscere i pericoli di hacking, truffe o malware e comprendere quali siano le pratiche necessarie per proteggere i propri dati e i propri device.
  • L’empatia digitale o Digital emotional intelligence: l’intelligenza emotiva che permette di approcciarsi con consapevolezza all’altro anche dietro ad uno schermo.
  • La comunicazione digitale: la capacità di comunicare, collaborare e farsi capire attraverso l’uso di tecnologia e media.
  • L’alfabetizzazione digitale: la capacità di trovare informazioni on line, valutarne la credibilità, creare propri contenuti e condividerli nel modo migliore.
  • I diritti digitali: essere consapevoli del diritto alla libertà di parola e di pensiero, ma anche del diritto alla privacy, alla proprietà intellettuale e dell’ancora discusso diritto all’oblio.

Articolo a cura di Laura Bonaita  (Responsabile ufficio progettazione presso Associazione Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo)