/I 20 principi chiave europei dei diritti sociali
I 20 principi chiave europei dei diritti sociali

I 20 principi chiave europei dei diritti sociali

Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno proclamato il pilastro europeo dei diritti sociali nel 2017 al vertice di Göteborg. Il pilastro stabilisce 20 principi chiave e diritti essenziali per mercato del lavoro e sistemi di welfare equi e ben funzionanti nel 21° secolo. Inclusione sociale ed un’Europa competitiva.

Il pilastro è strutturato in tre capitoli

  • pari opportunità e accesso al mercato del lavoro;
  • condizioni di lavoro eque;
  • protezione sociale e inclusione

Il nuovo impulso sui diritti sociali utilizzerà e rafforzerà lo slancio creato dall’ambizioso bilancio a lungo termine dell’UE da 1,8 trilioni di euro e dallo strumento di ripresa NextGenerationEU. Questi forniranno opportunità di finanziamento da parte dell’UE agli Stati membri per sostenere un’Europa sociale forte.

Il Porto Social Summit, organizzato dalla presidenza portoghese del Consiglio dell’UE per maggio 2021, si concentrerà su come rafforzare la dimensione sociale dell’Europa per affrontare le sfide di una ripresa equa, inclusiva e resiliente e della transizione verde e digitale. Il Vertice sarà un’occasione per incentivare il rinnovamento, al più alto livello politico, e l’impegno per l’attuazione del Pilastro Sociale.

Il Piano d’Azione

Il 4 marzo, la Commissione Europea ha pubblicato il suo piano d’azione per “trasformare i principi in azione” e realizzare quanto stabilito dal pilastro europeo dei diritti sociali.
Il piano d’azione definisce azioni concrete per tradurre in realtà i 20 principi del pilastro. Tali azioni richiederanno uno sforzo congiunto da parte degli Stati membri e dell’UE, con la partecipazione attiva delle parti sociali e della società civile. Il piano d’azione propone tre obiettivi a livello dell’UE nei settori dell’occupazione, delle competenze e della protezione sociale da conseguire entro il 2030.
Il piano d’azione si basa su una consultazione pubblica su vasta scala che ha raccolto oltre 1000 contributi.

Tre obiettivi principali per il 2030

Il piano d’azione stabilisce tre obiettivi principali per l’UE da raggiungere entro il 2030:

  • Almeno il 78% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni dovrebbe avere un lavoro.
  • Il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare alla formazione ogni anno.
  • Il numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni.

Più attenzione all’istruzione, alla formazione ed all’apprendimento permanente

Una buona notizia indiscutibilmente è la rinnovata attenzione all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento permanente come diritto sociale. Questo progresso era già evidente nel pilastro europeo dei diritti sociali, ma il fatto che stia raggiungendo la massima priorità testimonia che l’UE comprende il valore intrinseco dell’apprendimento come vantaggioso per gli individui e le società.

L’importanza attribuita all’apprendimento degli adulti è particolarmente significativa: si tratta di un notevole balzo in avanti dal 15% nel quadro strategico della cooperazione (ET2020) al 60% che è l’obiettivo attuale. Tuttavia, è importante sottolineare che l’istruzione e la formazione dovrebbero davvero essere viste e finanziate come diritti e per il loro valore, non solo come porte o percorsi per l’occupazione, come sembrano implicare i concetti alla base del piano d’azione.

L’obiettivo della Commissione Europea

Allo stesso tempo, la Commissione Europea si è posta lo scopo di raggiungere il seguente obiettivo all’interno dello stesso titolo:

  • almeno l’80% delle persone di età compresa tra 16 e 74 anni dovrebbe possedere competenze digitali di base, una condizione preliminare per l’inclusione e la partecipazione al mercato del lavoro e alla società in un’Europa trasformata digitalmente.
  • l’abbandono scolastico dovrebbe essere ulteriormente ridotto e la partecipazione all’istruzione secondaria superiore dovrebbe essere aumentata.

Questi obiettivi si basano su quelli stabiliti nell’agenda europea per le competenze, nella raccomandazione del Consiglio sull’istruzione e formazione professionale e nella risoluzione del Consiglio sullo Spazio europeo dell’istruzione.

Fornire un supporto attivo efficace all’occupazione (EASE)

Quale azione concreta ai sensi del principio 4 del pilastro, la Commissione ha presentato il 30 marzo 2021, una raccomandazione su un sostegno attivo efficace all’occupazione a seguito della crisi COVID-19 (EASE). Con questa raccomandazione, la Commissione fornisce orientamenti concreti agli Stati membri sulle misure politiche, sostenute dalle possibilità di finanziamento dell’UE, per la transizione graduale dalle misure di emergenza adottate per preservare i posti di lavoro nell’attuale crisi e alle nuove misure necessarie per una ripresa ricca di posti di lavoro. La raccomandazione promuove la creazione di posti di lavoro e le transizioni dei lavoratori dai settori in declino ai settori in espansione, in particolare quelli digitali e verdi.

Queste nuove misure dovrebbero contenere questi elementi:

  • incentivi all’assunzione e supporto imprenditoriale;
  • opportunità di upskilling e reskilling;
  • inclusione sociale e competitività
  • maggiore sostegno da parte dei servizi per l’impiego.

Come raggiungere questi ambiziosi obiettivi?

La Commissione Europea mette a disposizione diversi fondi che contribuiranno a raggiungere questi importanti obiettivi di inclusione sociale e competitività. L’ FSE+, con 88 miliardi di EUR, continuerà a essere il principale strumento dell’UE per sostenere l’attuazione del pilastro sociale e raggiungere i tre obiettivi principali; anche altri programmi svolgeranno un ruolo importante: il Fondo per una transizione giusta, l’Erasmus +, Asylum Migration Fund (AMF), Horizon Europe per citarne alcuni.

Link ai 20 principi chiave

Articolo a cura di Laura Bonaita  (Responsabile ufficio progettazione presso Associazione Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo)