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Fuori dal gregge. Il pensiero divergente. Innovazione

Il pensiero divergente crea innovazione

Massimiliano Magrini è un manager e un venture capitalist formatosi in scienze politiche all’Università di Bologna e in venture capital con un master presso l’Harvard Business School. Un percorso formativo e professionale complesso e di alto livello che comprende collaborazioni con Altavista e Google, lavorando alla loro diffusione in Italia, e il progetto Annapurna Ventures diventata oggi United Ventures, un fondo che investe in start up.

La sua attenzione è rivolta alle aziende e alla cultura alla base dei processi innovativi, come è comprensibile dal suo libro Fuori dal gregge. Il pensiero divergente che crea innovazione, (Egea, 2018).

Rompere gli schemi culturali

Qui Magrini elabora il concetto di divergenza applicandolo a soggetti che in qualche modo hanno osato innovare rompendo gli schemi culturali e operativi consolidati. Abilmente, l’autore crea connessioni tra personalità del passato e del presente, il loro pensiero e le loro sfide.
Incontriamo quindi Steve Jobs, ma anche Copernico e Cristoforo Colombo, ovvero chi ha saputo guardare il mondo, il cielo e le persone in modo diverso e originale.

Pensiero divergente. Innovazione
Fuori dal gregge. Il pensiero divergente che crea innovazione

Il ragionamento divergente va oltre il pensiero lineare – quello insegnabile e percorribile continuamente – e approva percorsi insoliti. In questo modo si sviluppano soluzioni creative a problemi anche comuni, sostenendo nuove prospettive di analisi e valutazione.

Queste capacità sono le più rare e, seppur possano comportare dei rischi, sono alla base delle spinte innovative che da sempre muovono l’uomo e le civiltà.

Il sapere e le discipline

Per rompere gli argini e per muoversi in maniera originale i divergenti devono avere interessi in molto campi e competenze allargate. Per questo tecniche e possibilità non riguardano solo l’individuo, ma anche i programmi formativi che segue, a partire dalla scuola dell’obbligo.
La scuola, in generale, dovrebbe potenziare invece che livellare gli studenti a uno stesso modo di apprendere e muoversi tra il sapere e le discipline. Anche per questo è molto importante investire in capitale umano, idee e progetti.

Approcci formativi e professionali

Il libro di Magrini è molto stimolante e mi ha fatto riflettere su un aspetto che mi interessa particolarmente: l’esigenza di individuare parole e concetti che esprimano approcci formativi e professionali. In particolare, quegli approcci che hanno alla loro base una vivace originalità e che si contraddistinguono per multidisciplinarità, apertura mentale dell’individuo e notevole capacità di confronto.
Ho riscontrato questa esigenza approfondendo la multipotenzialità e le definizioni – più meno valide – di scanner, polymath, Renaissance person e maverick. Evidentemente le nostre comunità di parlanti hanno bisogno di esprimere in più modi l’importanza di seguire percorsi non tracciati, allargare i confini e poter dire con Cristoforo Colombo “io l’ho fatto!”.

A cura di Fabio Mercanti autore del blog multipotenziali.it e del libro Multipotenziali. Per Diario della Formazione ha scritto gli articoli di approfondimento Le caratteristiche dei multipotenziali  e Conoscere la multipotenzialità: tre approcci