Educare al pensiero ecologico
L’esigenza di una crescita economica rispettosa dell’ambiente risale agli anni Settanta, con la presa di coscienza che il tradizionale modello di sviluppo avrebbe causato nel lungo termine il collasso dell’ecosistema terrestre. Gli attuali sforzi per l’ambiente realizzati dalla comunità internazionale, tra cui l’Accordo di Parigi sul clima, dimostrano che i limiti del Pianeta sono una realtà. Così il nuovo modello di sviluppo ha fondato le sue basi sul rispetto per il futuro, sia del Pianeta, sia delle generazioni prossime.
Il concetto di sviluppo sostenibile presenta una natura complessa, soggetta a numerose interpretazioni, ma la definizione universalmente riconosciuta risale al 1987 e si trova nel cosiddetto Rapporto Brundtland dal titolo “Our Common Future”, i cui principi di equità intergenerazionale e intragenerazionale hanno attirato l’attenzione della comunità internazionale determinando nuovi sviluppi del concetto di sostenibilità, che si è esteso non solo alla dimensione ambientale, ma anche a quella sociale.
“Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”. (Rapporto Brundtland, 1987)
Educare allo sviluppo sostenibile
Educare allo sviluppo sostenibile è, oggi più che mai, un obiettivo strategico fondamentale per il presente e per il futuro dell’umanità. Perché questo accada, è necessario però un profondo cambio di mentalità che coinvolga le istituzioni, le imprese e le singole persone. Con l’ormai noto Green Deal l’UE si è impegnata a creare fattivamente le condizioni per assicurare una crescita economica dissociata dall’uso delle risorse e lo stop all’emissione di gas a effetto serra entro il 2050.
Educare i nostri figli e noi stessi, alla sostenibilità significa attivare processi virtuosi di cambiamento complessivo dei comportamenti e degli stili di vita ed abbracciare un nuovo approccio all’ambiente fondato sulla sfera valoriale forse ancora prima che su quella cognitiva.
Come si può agire per educare al pensiero ecologico?
All’interno di questo contesto la scuola diventa il luogo principe e fondamentale per poter agire sull’educazione alla sostenibilità e all’ecologia. La scuola, infatti, è il luogo per eccellenza adatto a costruire relazioni sostenibili, ovvero a vivere in armonia con gli altri e con gli elementi naturali. Affinché la scuola possa attuare questo cambio di paradigma è necessario attivare un percorso formativo per gli insegnanti, gli educatori e le famiglie. Non dobbiamo infatti dimenticare, che anche le famiglie sono parte integrante della scuola e per far sì che le attività educative abbiano un percorso lineare il coinvolgimento dei genitore è la chiave di svolta fondamentale.
Il libro Educare al pensiero ecologico (Topipittori, 2020) di Rosa Tiziana Bruno
Il libro illustra un interessante percorso di formazione sulla sostenibilità e del sé ecologico e si articola su alcune domande chiave:
- come possiamo trasformare la nostra vita in modo da non essere distruttivi nei confronti del mondo e di noi stessi?
- cosa può fare la scuola per la Natura e per un mondo sostenibile?
- cosa la Natura può fare per la scuola?
I destinatari principali sono insegnanti, educatori e famiglie, ma il percorso è pensato anche per medici, pedagogisti, psicologi e giornalisti.
Il libro è stato candidato dalla Commissione Italiana Unesco al premio internazionale di educazione alla sostenibilità, un premio di assoluta rilevanza e prestigio che raccoglie i migliori progetti educativi selezionati dall’Unesco nel mondo.
Articolo a cura di Laura Bonaita (Responsabile ufficio progettazione presso Associazione Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo)