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7 buone prassi per fare DAD a Scuola

7 buone prassi per fare DAD a Scuola

7 buone prassi per fare DAD a Scuola

Attivare la didattica a distanza (DAD), in questo periodo complicato, ha generato grandi difficoltà di natura tecnologica, organizzative e metodologico-didattiche. Senza dimenticare l’esigenza principale di garantire il diritto universale allo studio.

 Fare DAD deve rappresentare la modalità per raggiungere tutti gli alunni, nessuno escluso

Inoltre il digital divide non è alimentato solo dall’indisponibilità di dispositivi all’avanguardia o di connessioni a internet. Anche dall’assenza delle famiglie (specie nella scuola primaria e dell’ infanzia) capaci di sostenere e supportare i propri figli nell’uso delle tecnologie e nel programmare, autoregolandosi con continuità. La famiglia non riesce a gestire la DAD nei momenti in cui viene meno il supporto della comunità educante rappresentata dalla classe con i suoi insegnanti e il gruppo di alunni.

1) Organizzazione

A livello di organizzazione è fondamentale che i docenti trovino il modo per riunirsi (anche a distanza) per condividere almeno le strategie da utilizzare nella DAD. E’ necessario che i docenti individuino pochi strumenti, che siano facili da utilizzare per il docente e accessibili per lo studente. Cercare di condividere le stesse opzioni tra colleghi. Adottare la prospettiva degli allievi nelle scelte e nell’allestimento.

Le parole chiave sono: chiarezza e sostenibilità.

Per gli aspetti metodologici e didattici è fondamentale tenere presente che il ruolo del docente è quello di accompagnare e sostenere l’apprendimento. Fare DAD non significa inserire sul registro elettronico “studiate da pagina 70 a pagina 90 del libro di testo”. Non significa neppure aggiungere ad una consegna del genere delle slide di Powerpoint che possono spiegare quell’argomento.

Il docente è chiamato a presentare il contenuto su cui intende lavorare, dandogli senso, narrandolo in prima persona, impegnandosi a ideare le forme migliori affinché gli studenti possano costruire significati e nuove conoscenze.

Apprendere significa cambiare, strutturare nuovi modi di guardare alle cose e di agire.

Fare didattica a distanza richiede un impegno diverso e assolutamente non inferiore da quello in presenza. De essere considerato un periodo di lavoro che necessariamente deve esprimersi in altro modo.

2) Partecipazione

La scuola ha il compito di non far perdere la continuità nelle relazioni e nei percorsi tra gli allievi e con il docente.

E’ necessario quindi che i docenti verifichino queste situazioni:

  • indisponibilità di una connessione ad internet o disponibilità limitata di giga, mancanza di dispositivi adeguati (quasi tutti gli alunni, in particolare nella scuola secondaria, hanno un telefonino);
  • assenza di adeguata confidenza con le tecnologie da parte degli alunni o dei loro genitori (si pensi ai bambini dei primi anni della scuola primaria, alle situazioni di disabilità, a stranieri ancora non adeguatamente alfabetizzati, ecc.);

Conoscere le specificità della situazione può portare a compiere scelte diverse sia per quanto riguarda le tecnologie che le metodologie di lavoro. Una cosa è certa che il lavoro a distanza non potrà sostituirsi al quotidiano scolastico, ed è importante quindi avere come obiettivo primario quello di tenere viva la comunità classe garantendo continuità alle relazioni tra alunni e insegnanti. Lavorare a distanza richiede una maggiore autonomia e autoregolazione e pertanto è necessario lavorare sulla motivazione e supportare il lavoro dello studente.

3) Scelta degli strumenti

Il lavoro preliminare prevede la scelta degli strumenti di lavoro, ovvero degli ambienti online che verranno utilizzati. Quali strumenti si adotteranno per inserire le informazioni, quali per condividere file e risorse, quali per gestire (eventuali) lezioni online o registrate, quali per far discutere e interagire. La qualità delle risorse che si caricano sul web quanto anche le modalità di accesso agli stessi da parte degli utenti sono importantissime.

In alcuni casi, gli studenti possono accedere esclusivamente tramite dispositivi mobili e quindi con una connessione lenta, non di banda larga e quindi con una visualizzazione differente.

In fase di creazione dei contenuti, va tenuto conto di questo importante aspetto e oltre a tenere presenti le linee guida dell’AGID, in linea di principio, si può cercare di creare contenuti “snelli” e che quindi risultino semplici da visualizzare da qualsiasi dispositivo.

Particolare attenzione deve essere posta alla preparazione di materiali di supporto efficaci con font di grandezza leggibile, colori ben contrastati per evitare problemi di fruizione anche con gli studenti diversamente abili. Per la stessa ragione, si potrebbero preferire video brevi o comunque suddivisi in parti.

4) Progettazione

Una volta individuati gli strumenti, il lavoro più importante da svolgere è sul piano progettuale. La prima cosa, in questo senso, è chiarire bene qual è l’obiettivo formativo atteso ovvero definire cosa ci si aspetta che gli studenti debbano aver acquisito al termine del loro lavoro.

Nella DAD, più che in quella in presenza, è importante esplicitare con chiarezza l’obiettivo, dando indicazioni su quello che c’è da fare, le risorse da consultare, i lavori da svolgere.
Qualunque sia la modalità di lavoro che poi verrà adottata la prima e più importante cosa è quella di condividere con chiarezza quali siano gli obiettivi che si intendono raggiungere e quali azioni gli studenti devono compiere per arrivarci.

L’esplicitazione dell’obiettivo è preferibile avvenga attraverso una breve comunicazione testuale. La consegna scritta, a differenza di un video, potrà facilmente essere letta anche più volte.

5) Modalità didattiche

Esistono molte modalità di lavoro online, gli esperti distinguono tra attività di didattica erogativa e di didattica interattiva. Si tratta di modalità che differenziano il lavoro anche a scuola, in presenza. Da una parte abbiamo la lezione frontale (o la classica spiegazione), dall’altra esperienze in cui gli studenti apprendono individualmente, o più spesso in gruppo, lavorando attorno a progetti, discutendo soluzioni, sperimentando.

Qualsiasi modalità si decida di attuare, in particolare per quanto riguarda la didattica erogativa, è importante avere presente che la didattica a distanza richiede tempi diversi. Una lezione videoregistrata non dovrebbe superare i quindici – venti minuti.

Le attività interattive online, viceversa, richiedono tempi distesi e un lavoro organizzativo adeguato. All’interno della piattaforma online potranno comunque convivere esperienze erogative e momenti di approfondimento interattivi.

6) Esposizioni online

Ogni nuovo argomento, specie nella scuola secondaria, prevede tipicamente una “spiegazione” da parte del docente. Può trattarsi di una breve introduzione o di una vera e propria lezione frontale nel corso della quale il docente illustra i contenuti. Online questo può essere fatto in diretta (modalità sincrona) o attraverso registrazioni (modalità asincrona). Nel primo caso il docente può dare appuntamento ai propri allievi indicando lo strumento che impiegherà in diretta. Nel secondo caso, il docente mette a disposizione una propria comunicazione audio o video registrata.

La diretta ha una complessità maggiore: richiede che tutti siano connessi allo stesso tempo e che sia disponibile, per tutti, un buona ampiezza di banda. Il vantaggio è quello di poter dialogare in diretta, lo svantaggio è riuscire a farlo e farlo bene (all’insegnante sono richieste anche capacità di moderazione e coordinamento non semplici da gestire online se non lo si è mai fatto).

La registrazione presenta il vantaggio di poter essere fruita nei tempi e nei modi preferiti dagli alunni, di poter essere rivista più volte e, soprattutto, di non richiedere una buona connessione ad internet (il video richiederà tempi maggiori di caricamento, ma potrà comunque essere fruito). La registrazione consente poi, al docente, un tempo maggiore per pensare all’organizzazione dei contenuti. In alcuni casi, inoltre, è pensabile ricorrere ad una lezione già disponibile in rete (nell’elenco di risorse riportato al termine di questa scheda offriamo una serie di link per recuperare video).

Le Lezioni online possono facilitare la comprensione e accompagnare lo studio. Per essere efficaci devono usare un linguaggio chiaro, essere brevi (della durata di circa 15 minuti), essere coerenti con il materiale di studio che verrà poi indicato.

7) Discussioni online

All’interno delle piattaforme esistono strumenti di comunicazione sincrona (come le chat) e asincrona per discutere. Il dialogo è un elemento irrinunciabile di ogni lezione, anche online. Si può discutere prima, durante o dopo la presentazione dei contenuti, ma il confronto è il perno su cui ruota l’intero processo di apprendimento ed è dunque un momento fondamentale di ogni esperienza scolastica.

Il docente, nel suo ruolo di “tutor online”, può svolgere diverse funzioni di mediazione dei processi di apprendimento: moderare discussioni, intervenire sui contenuti, ricondurre all’obiettivo il dibattito.
Nella fase iniziale della discussione, vanno precisati il tema e lo scopo della discussione; durante la discussione, occorre favorire la partecipazione di tutti, facendo rispettare le regole. Inoltre, nella comunicazione con gli allievi, il docente deve utilizzare tecniche di rispecchiamento, accettare la pluralità dei punti di vista, non assumere atteggiamenti giudicanti, incoraggiare la presa di parola.

I canali comunicativi utilizzabili

  • Forum interno alla piattaforma;
  • Chat testuali o audio interne alla piattaforma;
  • Chat vocali esterne (es. Skype, Hangouts, …);
  • Canali informali per l’interazione (es. WhatsApp, Flipgrid o Telegram, …).

La valutazione formativa e feedback

Tra gli elementi più qualificanti della didattica troviamo la valutazione formativa e il feedback, processi dinamici e ricorsivi attraverso i quali lo studente, opportunamente sollecitato, esplicita il proprio stato di avanzamento e il docente interviene per regolare il percorso di insegnamento/apprendimento.

Si tratta di interventi che accompagnano tutto il processo, utili anche per il docente al fine di comprendere se la sua attività didattica è in linea con gli obiettivi formativi prefissati.

La valutazione formativa deve essere gestita anche a distanza, se vogliamo assicurarci che gli studenti continuino a progredire anche in questo momento di sospensione della didattica d’aula.

A distanza la valutazione formativa e il feedback richiedono azioni esplicite come domande di verifica (ad esempio in una chat o in un forum di discussione), quiz, assegnazione di piccoli compiti.

Gli strumenti con cui queste azioni possono essere svolte sono numerosi. Alcuni prevedono l’interazione tra insegnante e allievo (ad es., una domanda aperta del docente durante una video-conferenza), altri fanno affidamento sull’autovalutazione (ad es., attraverso un test a scelta multipla con feedback correttivo).

Nella maggior parte delle piattaforme questi strumenti sono già integrati tra le funzioni disponibili, alternativamente possono essere usate applicazioni specializzate.