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Soft skills e sviluppo professionale dopo la pandemia

Soft skills e sviluppo professionale dopo la pandemia

Pandemia e mercato del lavoro

La pandemia ha cambiato molte nostre abitudini: la vita sociale, i comportamenti individuali, l’istruzione ed il lavoro. Nel 2020 la pandemia ha sconvolto il mercato del lavoro a livello globale. Le conseguenze a breve termine sono state improvvise e spesso gravi. Milioni di persone sono state licenziate o hanno perso il lavoro e altre si sono adattate rapidamente a lavorare da casa a causa della chiusura degli uffici. Sono 100 milioni i lavoratori che da qui al 2030 dovranno trovare un impiego diverso, acquisendo nuove competenze.

Richiesta di nuove competenze

Nell’ultimo anno, la pandemia COVID-19 ha rapidamente e notevolmente accelerato la necessità di nuove competenze della forza lavoro. Il rapido aumento della digitalizzazione e del lavoro a distanza ha posto nuove esigenze ai dipendenti che, in molti casi, ora richiedono competenze diverse, soft skills, per supportare cambiamenti significativi nel modo in cui viene svolto il lavoro e nelle priorità aziendali che le loro aziende stanno stabilendo. L’ultima ricerca McKinsey Global Survey evidenzia un cambiamento nelle competenze più importanti da sviluppare, che tendono ad essere di natura sociale ed emotiva: ad esempio, empatia, leadership e adattabilità.

La ricerca McKinsey

Il sondaggio suggerisce che la necessità di affrontare le carenze di competenze (le soft skills maggiormente), è più urgente che mai. La maggioranza degli intervistati (58%) afferma che colmare le lacune di competenze nella forza lavoro delle proprie aziende è diventata una priorità più alta dall’inizio della pandemia. Il 69% degli intervistati afferma che le loro organizzazioni sviluppano più competenze soft ora rispetto a prima della crisi del COVID-19.
Inoltre, i risultati suggeriscono che questo impegno nello sviluppo delle competenze rappresenta più di un investimento una tantum. Più della metà degli intervistati afferma che le proprie aziende prevedono di aumentare la propria spesa per l’apprendimento e lo sviluppo di competenze nel prossimo anno, rispetto agli investimenti effettuati dalla fine del 2019.

Lo sviluppo di quali competenze?

La ricerca McKinsey ha chiesto alle aziende a quali tra le 25 competenze proposte hanno dato la priorità per affrontare attraverso la riqualificazione. Più della metà degli intervistati hanno risposto di concentrarsi sullo sviluppo di capacità di soft skills come: leadership, pensiero critico, processo decisionale e gestione dei progetti. Rispetto ai risultati del 2019, molte delle competenze per le quali gli intervistati segnalano i maggiori aumenti di attenzione rientrano in due categorie: abilità sociali ed emotive (che rappresentano tre dei cinque maggiori aumenti) e abilità cognitive avanzate. Ad esempio, i risultati dimostrano che le aziende stanno affrontando le capacità interpersonali e le capacità di empatia è quasi raddoppiata nell’ultimo anno.

Intelligenza e capacità emotiva

L’intelligenza emotiva coinvolge l’abilità di percepire, valutare ed esprimere un’emozione. Essere in grado di accedere ai propri sentimenti e/o crearli facilita i pensieri. L’intelligenza emotiva permette di capire l’emozione che si sta vivendo e di regolarla promuovendo la nostra crescita emotiva e intellettuale”. Tutti posseggono l’intelligenza emotiva, ma la chiave di svolta è quella di svilupparla.

La competenza emotiva è l’insieme di abilità pratiche necessarie per una maggiore autoefficacia dell’individuo nelle relazioni che suscitano emozioni. Presuppone la presenza di conoscenza delle proprie e altrui emozioni e dell’abilità di comportamento intesa come la capacità di gestire e regolarle per affrontare le diverse situazioni che si propongono. Attraverso questi elementi, l’individuo è in grado di intraprendere relazioni positive con gli altri e di favorire comportamenti socializzanti.

Lo sviluppo di competenze emotive

Sviluppare competenze emotive significa favorire scambi comunicativi, migliorare il proprio problem-solving e stimolare il pensiero costruttivo. Lo sviluppo della competenza emotiva riguarda anche la regolazione delle proprie emozioni, in cui l’individuo produce livelli ottimali e socialmente accettabili di comportamento. È attraverso l’interazione con altri individui che si modella il comportamento emotivo ritenuto idoneo nei diversi contesti, ed è la socializzazione che stabilisce le norme entro le quali le emozioni si devono manifestare per essere considerate appropriate. Secondo Goleman la struttura della competenza emotiva è composta dalla competenza personale e la competenza sociale.

La competenza sociale

La competenza sociale è il modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri attraverso l’empatia intesa come la capacità di ascoltare e comprendere le esigenze e i sentimenti altrui.  Le competenze sociali favoriscono legami collaborativi, la costruzione attorno a sé di consenso e appoggio, la facilitazione alla comunicazione e la gestione dei conflitti.

La competenza sociale può essere riassunta in 5 grandi categorie:

  • competenze comunicative
  • competenze di leadership
  • competenze nella soluzione dei conflitti
  • competenze nella soluzione dei problemi
  • competenze nel prendere decisioni

Alla competenza sociale si associa anche il Cooperative Learning cioè la capacità di lavorare in gruppo nel quale queste abilità vengono acquisite e sviluppate e dove il collaborare insieme è indispensabile per poter mettere insieme competenze diverse.

Trovare le metodologie per sviluppare le competenze

La pandemia ha richiesto una flessibilità nella risposta alle nuove condizioni sociali, sanitarie ed economiche. Dobbiamo cercare di far sì che questo evento traumatico sia un’occasione per migliorare il sistema in cui viviamo. Sarà possibile fare questo investendo sulla formazione che ponga al centro non solo le hard skills, ma soprattutto le soft skills, troppo spesso considerate come accessorie e poco importanti. La pandemia, invece, ha dimostrato esattamente il contrario ed anche il mondo del lavoro se ne è reso conto. Adesso tocca alla formazione ed all’educazione trovare il modo e le metodologie per sviluppare queste competenze fondamentali per lo sviluppo personale, lavorativo e professionale.

Articolo a cura di Laura Bonaita  (Responsabile ufficio progettazione presso Associazione Formazione Professionale del Patronato San Vincenzo)