Quasi 100 anni fa, un grande teorico dell’apprendimento – Edward C. Lindeman – sottolineava una dicotomia tra la formazione degli adulti, in cui la motivazione e l’esperienza vissuta sono gli elementi più importanti per l’apprendimento e formazione “convenzionale”, in cui gli alunni si adattano al percorso formativo che viene loro offerto, o cui sono obbligati.
La Scuola è noiosa
Guardando la Scuola oggi, soprattutto in merito a come sta reagendo allo sconvolgimento da Coronavirus, mi sembra che in un secolo non ci siano stati particolari cambiamenti.
Uno dei più grandi regali che ci può portare la situazione attuale è un totale ripensamento del modello di insegnamento, soprattutto dei ragazzi.
Questa dovrebbe essere una sfida entusiasmante non solo per i validi (ma pochi) insegnanti che stanno cercando di sfruttare al meglio la tecnologia per fare e sperimentare qualcosa di nuovo, ma soprattutto per chi ha la responsabilità istituzionale (MIUR, dirigenti scolastici, ecc.) dello sviluppo dei nostri ragazzi, i nuovi dirigenti del futuro.
Non voglio generalizzare, ma la Scuola è noiosa.
E’ il momento di cambiare
Ora, con i ragazzi a casa, molte delle criticità escono fuori. Questo non significa che i ragazzi non hanno voglia di apprendere, ma che sono poco motivati a studiare; cosa ben diversa.
Provate a dare loro uno smartphone con una nuova app e chiedete loro di insegnarvela, oppure coinvolgeteli in una caccia al tesoro virtuale per trovare il miglior video su Youtube che spiega un certo periodo storico. Giusto le prime idee che vengono in mente.
Capisco bene che ci si deve attenere ai programmi ministeriali, ma pensare che tutto possa procedere come prima è folle.
Questo è il momento di cambiare, di sperimentare, di trovare con coraggio nuovi modi di trasmettere conoscenza.
Come fare? Difficile da dire
Tuttavia, qualcosa possiamo imparare anche solo ponendoci degli interrogativi:
• Come possiamo coinvolgere e motivare i ragazzi attraverso esperienze condivise in rete?
• Quali strumenti tecnologici possiamo utilizzare per surrogare la presenza in aula?
• Come possiamo utilizzare la gamification (vedi articoli sul gioco e sulla gamification) per favorire l’apprendimento?
• Come possiamo imparare ad utilizzare piattaforme e strumenti tecnologici insieme ai ragazzi
Immaginate di commissionare ai ragazzi una ricerca per scoprire tutte le funzionalità di una piattaforma dove loro, per una volta, diventano i docenti.
Ci vuole coraggio
Se riuscissimo a spostare di poco il paradigma dall’”assistere ad una noiosa lezione” (ieri frontale, oggi – nella migliore delle ipotesi – su Youtube) al costruire un percorso di apprendimento insieme, i nostri ragazzi potrebbero apprendere molto di più, e la Scuola non sarebbe più la stessa.
Abbiamo abbastanza coraggio per cambiare?
Oppure neanche situazioni eccezionali come questa riescono a modificare la nostra resistenza al cambiamento?
Autore Roberto Locatelli
Roberto è il responsabile dei progetti di formazione di People Group. Formatore, appassionato di neuroscienze e guida canyon, è sempre alla ricerca di nuovi modi per conoscere e interpretare la realtà che ci circonda.